giovedì 29 novembre 2012

(ANSA) - ROMA, 29 NOV - ''L' approvazione, da parte della Commissione Esteri del Senato, della proposta di riforma della legge sulla cooperazione allo sviluppo, e' un passo avanti importante, per dotare il nostro paese di risorse finanziarie adeguate e di un quadro istituzionale efficace, per quella che mai come oggi risulta una componente essenziale e qualificante della politica estera e, piu' generalmente, della proiezione internazionale dell'Italia''. Questo il commento del senatore Giorgio Tonini, capogruppo del Pd in Commissione Esteri e relatore della legge, insieme al collega Alfredo Mantica del Pdl. ''Molta resta la strada da fare per giungere all'approvazione definitiva di una riforma fortemente voluta dal Partito democratico e attesa da troppi anni, in particolare da quella straordinaria miniera di risorse umane, morali, civili che e' il mondo del volontariato e dell'associazionismo che opera sulla frontiera della solidarieta' internazionale, insieme alla nostra diplomazia, ai tecnici ed esperti di cooperazione e alle tante istituzioni centrali e locali del paese'', ha detto ancora Tonini. ''Faremo tutto il possibile - ha concluso il senatore democratico - compatibilmente con l'affollato e ormai brevissimo calendario parlamentare, per giungere almeno al voto dell'Aula di Palazzo Madama, prima della fine della legislatura''. (ANSA). PH 29-NOV-12 12:54 NNNN 29-11-12 1254
 
approved by commission for foreign affairs
Disse una volta Jomo Kenyatta, presidente del Kenya, che un uomo senza madre è come se ruotasse in orbita attorno a qualcosa a cui disperatamente cerca di aggrapparsi: un uomo rimasto solo cerca sempre un appiglio verso il più tenero ricordo della sua giovinezza. Ebbene, quando un uomo civilizzato giunge in Africa, sente di aver trovato un antico appiglio, qualcosa che cercava da tempo, non la libertà più assoluta di fare o strafare, dando ordini e facendosi servire (quello non genera mal d'Africa, quando lo si perde, ma solo rabbia impotente), ma avvincendosi in un legame, in un vincolo difficile da sciogliersi, in cui il suo spirito ritorna ai ricordi primordiali: il legame Terra-Uomo, il legame Uomo-Animali, il legame Cielo-Uomo, che non sono più gli artificiosi legami con la Civiltà moderna, il Lavoro, il Dovere, il Rispetto Umano, ma un vincolo che libera l'anima in un mondo di assoluta purezza.
Si può guardare negli occhi un africano e capire il perché del suo attaccamento alla fede degli antenati, alla verità dei fatti naturali, alla concordia delle specie nell'ordine dei rapporti dettati dai millenni.
Chiunque si avvicinerà all'Africa senza desideri di potenza subirà il mal d'Africa, chiunque vi stabilirà una legge dura e personale vi troverà un'amara sconfitta.
Da Storia Illustrata (Numero speciale "Le guerre degli italiani in Africa") del febbraio 1966, n. 99 - Anno X, pag. 149
Quando arrivarono i missionari, gli africani avevano la terra e i missionari avevano la Bibbia. Ci insegnarono a pregare a occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.
When the missionaries arrived, the Africans had the land and the missionaries had the Bible. They taught us to pray with our eyes closed. When we opened them, they had the land and we had the Bible.
(citato in John Frederick Walker, A Certain Curve of Horn, Grove Press, 2004; p. 144)Jomo Kenyatta (1889 – 1978), politico keniota, primo presidente del Kenya.
ringraziamo per questo contributo
Maria Luisa Canavero, agronoma italiana, impegnata nel sostegno delle missioni cattoliche in Mozambico.

mercoledì 21 novembre 2012

(ANSA-AFP) - ROMA, 21 NOV - Il capo della sicurezza di Bengasi, al-Fradj Dersi e' stato assassinato stanotte nella citta'. ''E' stato colpito da tre pallottole. Gli hanno sparato da una macchina'', ha spiegato un funzionario chiedendo l'anonimato. Il capo della sicurezza era stato nominato un paio di settimane dopo l'attacco contro l'ambasciata degli Stati Uniti. Aveva ricoperto posizioni di responsabilita' durante la dittatura di Gheddafi, anche nel corpo anti-droga, prima di unirsi alla ribellione contro l'ex dittatore, sin dal suo inizio nel mese di febbraio 2011. Questo tipo di attacchi e' normalmente attribuito a islamisti radicali che cercano di vendicarsi dei loro ex aguzzini dopo aver subito una dura repressione durante la dittatura.(ANSA). CN4 21-NOV-12 03:01 NNNN 21-11-12 0301

security head in bengasi, al-Fradj Dersi, was killed tonight in town with a gun by a car, explained a chief. security head was chosen for security two weks ago after attack aganinst Embassy of United States. He had been important during Gheddafi, also in the fight of drugs, before rebelling against ex dictator in february 2011.

these attacks are generally attributed to radical islamists against their old heads, after a long repression.

giovedì 8 novembre 2012

10.24-(Italpress) IMMIGRAZIONE: SBARCO NEL SIRACUSANO
SIRACUSA (ITALPRESS) - Sbarco di migranti sulle coste del siracusano, nei pressi di Portopalo di Capo Passero. Personale della Guardia costiera ha rintracciato 35 cittadini extracomunitari, giunti a bordo di un'imbarcazione in legno trovata in prossimita' della riva. I migranti hanno raccontato che sulla barca erano in tutto 106, tra di loro anche 50 donne. Ricerche sono in corso. (ITALPRESS). vbo/r 07-Nov-12 10:24 NNNN 07-11-12 1024

mercoledì 7 novembre 2012

10.24-(Italpress) IMMIGRAZIONE: SBARCO NEL SIRACUSANO
SIRACUSA (ITALPRESS) - Sbarco di migranti sulle coste del siracusano, nei pressi di Portopalo di Capo Passero. Personale della Guardia costiera ha rintracciato 35 cittadini extracomunitari, giunti a bordo di un'imbarcazione in legno trovata in prossimita' della riva. I migranti hanno raccontato che sulla barca erano in tutto 106, tra di loro anche 50 donne. Ricerche sono in corso. (ITALPRESS). vbo/r 07-Nov-12 10:24 NNNN 07-11-12
08.00-(Radiocor) (ECO) ***Usa: Obama confermato presidente, Romney sconfitto(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 07 nov - L'America ha scelto: Barack Obama restera' alla Casa Bianca per un secondo mandato. Quella che sembrava dovesse essere una lunghissima notte di passione, con un'interminabile corsa testa a testa contro l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, si e' risolta in realta' poco dopo le 23 (le 5 del mattino in Italia): Obama ha strappato l'Ohio, swing state e ago della bilancia dell'elezione, e con esso la vittoria. In realta', anche se le emittenti televisive americane avevano assegnato lo stato al presidente quando era stato conteggiato meno dell'80% dei voti, il distacco tra i due candidati era ridotto ad alcune migliaia di voti, motivo per cui Romney non ha subito concesso la vittoria all'avversario, ma a aspettato dopo che anche Virginia e Colorado sono stati assegnati al presidente. Alla fine il conto dei grandi elettori, i "punti" assegnati da ogni stato, non ha lasciato margine ai dubbi: quando mancava da assegnare solo la Florida, Obama era a quota 303, Romney si e' fermato a 203, troppo poco per sperare di impugnare il voto per un riconteggio. Obama e' il quinto presidente democratico nella storia degli Stati Uniti ad aver vinto un secondo mandato: prima di lui ci erano riusciti solo Andrew Jackson, Woodrow Wilson, Franklin D. Roosevelt e Bill Clinton. La partita, che nelle prime ore non ha riservato sorprese, si e' giocata tutta negli swing state ed e' proprio li' che Obama ha vinto: New Hampshire, Wisconsin, Nevada, Iowa, Virginia e Ohio sono andati al presidente, mentre in Florida si va ancora avanti a contare, ma a questo punto e' irrilevante. Per il presidente e' una vittoria importantissima: anche se la congiuntura economica non giocava a suo favore e il tasso di disoccupazione e' in calo, ma comunque molto alto (7,9% in ottobre), il Paese ha deciso di dargli fiducia. "C'e' ancora da fare, abbiamo bisogno di altri quattro anni per finire quello che abbiamo iniziato", aveva detto Obama durante tutta la sua campagna elettorale e il messaggio sembra essere arrivato agli americani. L'elettorato e' pero' spaccato: il voto popolare e' equamente diviso tra i due candidati, letteralmente divisi da una manciata di voti. "Trascorrero' il resto della mia presidenza facendo onore al sostegno che mi avete dato e facendo tutto quello che posso per finire quello che abbiamo iniziato", ha detto Obama in una mail ai sostenitori inviata subito dopo che le emittenti americane gli avevano dato la vittoria. Nota a margine della serata: Paul Ryan non restera' disoccupato. Anche se ha perso la corsa alla Casa Bianca come vicepresidente di Mitt Romney, e' riuscito comunque a mantenere il suo seggio come deputato del Wisconsin.
08.00-(Radiocor) (ECO) ***Usa: Obama confermato presidente, Romney sconfitto(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 07 nov - L'America ha scelto: Barack Obama restera' alla Casa Bianca per un secondo mandato. Quella che sembrava dovesse essere una lunghissima notte di passione, con un'interminabile corsa testa a testa contro l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney, si e' risolta in realta' poco dopo le 23 (le 5 del mattino in Italia): Obama ha strappato l'Ohio, swing state e ago della bilancia dell'elezione, e con esso la vittoria. In realta', anche se le emittenti televisive americane avevano assegnato lo stato al presidente quando era stato conteggiato meno dell'80% dei voti, il distacco tra i due candidati era ridotto ad alcune migliaia di voti, motivo per cui Romney non ha subito concesso la vittoria all'avversario, ma a aspettato dopo che anche Virginia e Colorado sono stati assegnati al presidente. Alla fine il conto dei grandi elettori, i "punti" assegnati da ogni stato, non ha lasciato margine ai dubbi: quando mancava da assegnare solo la Florida, Obama era a quota 303, Romney si e' fermato a 203, troppo poco per sperare di impugnare il voto per un riconteggio. Obama e' il quinto presidente democratico nella storia degli Stati Uniti ad aver vinto un secondo mandato: prima di lui ci erano riusciti solo Andrew Jackson, Woodrow Wilson, Franklin D. Roosevelt e Bill Clinton. La partita, che nelle prime ore non ha riservato sorprese, si e' giocata tutta negli swing state ed e' proprio li' che Obama ha vinto: New Hampshire, Wisconsin, Nevada, Iowa, Virginia e Ohio sono andati al presidente, mentre in Florida si va ancora avanti a contare, ma a questo punto e' irrilevante. Per il presidente e' una vittoria importantissima: anche se la congiuntura economica non giocava a suo favore e il tasso di disoccupazione e' in calo, ma comunque molto alto (7,9% in ottobre), il Paese ha deciso di dargli fiducia. "C'e' ancora da fare, abbiamo bisogno di altri quattro anni per finire quello che abbiamo iniziato", aveva detto Obama durante tutta la sua campagna elettorale e il messaggio sembra essere arrivato agli americani. L'elettorato e' pero' spaccato: il voto popolare e' equamente diviso tra i due candidati, letteralmente divisi da una manciata di voti. "Trascorrero' il resto della mia presidenza facendo onore al sostegno che mi avete dato e facendo tutto quello che posso per finire quello che abbiamo iniziato", ha detto Obama in una mail ai sostenitori inviata subito dopo che le emittenti americane gli avevano dato la vittoria. Nota a margine della serata: Paul Ryan non restera' disoccupato. Anche se ha perso la corsa alla Casa Bianca come vicepresidente di Mitt Romney, e' riuscito comunque a mantenere il suo seggio come deputato del Wisconsin.

martedì 6 novembre 2012

viaggimiraggi.it
Quirimbas: un parco segreto il tesoro del Mozambico
L'Africa antica dove incontrare leoni, elefanti, tartarughe e il nipote di un cacciatore, che si batte per loro.
di Giuseppina Manin
testo e foto tratti da Tempi Liberi – Corriere della Sera
Spiagge candide, acque turchesi, fondali mozzafiato, rocce di corallo, palmizi, baobab, foreste di mangrovie? Sono le Quirimbas, non a caso dette anche Isole Fortunate, paradiso da scoprire di un'Africa antica. Una trentina tra isole e isolotti, in gran parte disabitati, sparsi nell'oceano Indiano lungo la costa nord del Mozambico. Un arcipelago incontaminato, popolato di pesci coloratissimi, di delfini e balene, oltre che di 430 specie di uccelli, iscritto nel Parco nazionale che si estende per molti chilometri all'interno della costa. Habitat lussureggiante di alberi monumentali, di animali tra i più rari e magnifici, dai leoni agli elefanti, dalle antilopi ai giaguari. Un eden di 7500 km quadrati che ospita anche un ragguardevole numero di esseri umani, 120 mila, la cui vita dipende strettamente dalle risorse naturali che li circondano.

Il ruolo di Milano
Per questo dal 2002 è nato, con l'assistenza tecnica del WWF, il Parco. Per tutelare tante e tali bellezze dalla cupidigia di chi smaniava di metterci su le mani e sfruttarle come sfondo di un turismo di lusso. Per questo l'associazione Muindi, che dal 2006 opera nella provincia di Cabo Delgado e in particolare nella città di Pemba, ha messo a punto con il sostegno della municipalità di Milano, del Politecnico, dell'Università Cattolica e dell'Università dell'Insubria di Varese, una serie di progetti dedicati all'infanzia, all'agricoltura, ma anche alla salvaguardia dell'ambiente e della cultura locale. E naturalmente del Parco, risorsa futura per il lavoro e il benessere dei bambini di oggi. Da conservare e valorizzare secondo criteri rispettosi dell'equilibrio uomo-natura. Al «tesoro» delle Quirimbas è così dedicata la guida, la prima sul Parco, messa a punto dall'onlus Muindi (scaricabile dal sito www.musindionlus.org) che sarà presentata, insieme con una mostra fotografica su quei luoghi, il 1° ottobre alle 18 all'Acquario Civico di Milano da Viviano Domenici.

Occhio curioso e cuore aperto
Un baedeker prezioso per mille indicazioni, ma anche perché suggerisce la giusta filosofia con cui intraprendere tale viaggio. Che nulla ha a che vedere con la solita Africa da «vacanze di Natale», resort stellati, safari «precotti». Alle Quirimbas si va con altro spirito. In valigia, oltre a magliette leggere, sandali da trekking, occhiali da sole, creme protettive, bisogna metterci il gusto dell'avventura, la capacità di adattamento, il rispetto per questo straordinario santuario della natura. Da custodire e gestire da parte dei suoi abitanti promuovendo strutture turistiche eco compatibili, di gusto e di materiali locali, senza fronzoli ma confortevoli. Da visitare con occhio curioso e cuore aperto, magari programmando oltre alle escursioni naturalistiche, anche una visita alle scuole e agli asili sostenuti da Muindi. Un modo per incontrare la gente del posto, stabilire contatti reali, portare a casa emozioni e sorrisi.

In viaggio
I periodi migliori per visitare il Parco sono tra maggio e giugno, momento di massimo rigoglio della foresta, oppure tra novembre e dicembre, il più favorevole per osservare i grandi animali. Lungo e con più scali il volo prima di atterrare a Pemba, capitale del Cabo Delgado, punto di partenza per le Quirimbas. Una visita è consigliabile perché la città seduce con la sua atmosfera un po' pigra, il vecchio centro coloniale d'impronta portoghese, la lunga spiaggia orlata di palme. Sosta golosa, la Pastelaria Flor D'Avenida dove gustare dolcetti profumati di vaniglia e cannella. In bella posizione sulla baia il Pemba Beach Hotel offre camere ben arredate. A 10 chilometri in là c'è Wimbe Beach, tra le spiagge meglio attrezzate. Poco dopo Chiba Beach, sabbia bianca e acque turchesi e Murrebuè dove, tra una selva di mangrovie, si può soggiornare in uno dei bungalow de Il Pirata, gestito da un italiano.

Quirimbas
Si può arrivarci per terra, per mare o con un piccolo aereo. In ogni caso, meglio affidarsi a Kaskazini, esperto tour operator locale (www.kaskazini.com). Ibo e Quirimba le due isole principali e più facilmente raggiungibili. Il fascino di Ibo, ex fortificazione portoghese, si svela passeggiando tra i suoi antichi palazzi, in parte invasi dalla vegetazione, in parte restaurati come il Forte de San Joao Baptista con pianta a stella. Al suo interno una serie di botteghe di orafi esperti nell'arte della filigrana d'argento. Per far sosta, si può scegliere i bungalow spartani ma puliti del Tikidiri, gestito da locali o la casa riadattata con giardino di Miti Miwiri o il palazzo rinnovato di Cinco Portas. Più elegante l'Island Lodge, camere con vista sul mare. A zonzo con il dhow Da Ibo è facile affittare un dhow, caratteristica barca locale, il cui capitano vi condurrà a spasso tra isole. Come la vivace Quirimba con le sue piantagioni di cocco, le incantevoli Matemo e Medjumbe, dove si può dormire in chalet di legno e paglia. E Quisiva, celebre per le meravigliose formazioni rocciose, simili a funghi giganti galleggianti sulle acque. Sulle spiagge si possono fare incontri ravvicinati con tartarughe verdi, granchi fantasma e granchi violinisti. In mare vi sorprenderanno i colori dei pesci clown e dei pesci pappagallo. E con un po' di fortuna potreste assistere a un passaggio di balene.

Dentro il Parco
Dopo tanto mare, irrinunciabile una perlustrazione all'interno. Da Pemba, sotto la guida di un autista locale inoltratevi nella savana, tra giganteschi baobab, alberi di mogano e «inselbergs», le immense rocce di granito. Paesaggio impressionante con vasto campionario di scimmie e leoni, antilopi, aquile ballerine, gechi azzurri con la testa gialla. Meta finale il Taratibu Bush Camp, oasi naturalistica dalla forte impronta magica, regno di un misterioso quanto affascinante esploratore-guru tedesco. Si dice che siano stati gli spiriti a condurre lì Jakob von Landsberg, difensore degli animali, specie degli elefanti. Un impegno a «risarcire» le malefatte del nonno, cacciatore di quei maestosi pachidermi. Ma a dargli filo da torcere sono ancora i bracconieri, sempre avidi di zanne d'avorio. La sosta in uno dei bungalow di Taratibu vale anche per incontrare questo personaggio degno di un romanzo di Conrad. Esempio estremo di chi ama la natura come se stesso, con il continuo impegno a rispettarla e difenderla.