Vega
Tra le stelle più ammirate fin dall'antichità, Vega insieme a
Deneb ed Altair forma il famoso "Triangolo estivo"
Nelle notti estive brilla alta nel cielo Vega, uno degli astri
più sfolgoranti insieme a Sirio ed Arturo alle nostre latitudini.
Se appare meno brillante di Sirio, ciò è dovuto alla sua
maggiore distanza: 27 anni luce contro gli 8,6 di Sirio; ma la luminosità
intrinseca di Vega è 58 volte quella del Sole, mentre quella di Sirio è di 20
volte.
Misure fotometriche indicano che la sua magnitudine apparente
visuale è 0,03, e quella di Arturo, stella di colore rossastro, è -0,06: il suo
intenso colore bianco però (è una stella di tipo AO) la rende più scintillante
di Arturo.
Il suo fascino fece sì che fosse la prima stella ad essere
fotografata, all'Osservatorio di Harvard, nel luglio 1850. Anche il suo diametro
fu uno dei primi ad essere misurato con l'interferometro di Narrabri, in
Australia, nel 1963: risultò un diametro apparente di O",0037 che, tenendo conto
della distanza corrisponde a circa tre volte il diametro del Sole.
Una storia affascinante
Il nome di Vega, la stella più luminosa della costellazione
della Lira, ha origini arabe. In passato, infatti, gli Arabi immaginarono questa
costellazione come un'aquila, con le ali semichiuse, che porta uno strumento
musicale, e la chiamarono Ai Nasr al Waki. La costellazione fu, col trascorrere
del tempo, vista sempre come una lira, ma la parola Waki trasformata in Vega
passò ad indicare la sua stella principale.
Vega era comunque una stella importante già nell'antichità e
certamente nella preistoria essa veniva usata come indicatore del nord. Come
mai? L'asse di rotazione terrestre, pur mantenendo costante la sua inclinazione
rispetto al piano su cui giace l'orbita terrestre (detto dell'eclittica),
precede attorno alla normale a tale piano con un periodo di 25.800 anni. Di
conseguenza il suo punto di incontro con la sfera celeste (che è il polo nord
celeste) descrive una circonferenza centrata sull'intersezione della normale
all'eclittica con la sfera celeste (che è il polo nord eclittico). Questo moto
del polo nord celeste, pur essendo molto lento, provoca significative variazioni
della sua posizione su scale di millenni: ora esso si sta avvicinando alla
Stella Polare (alfa Ursae Minoris), ma a partire dal 2102 si allontanerà da essa
sempre più, finché tra 11.500 anni si porterà di nuovo vicino a Vega.
Poiché, come si è detto, il suo moto è circolare, in passato
Vega è già stata "stella polare", precisamente circa 14.300 anni fa. Forse, essa
fu presa come riferimento del polo anche per alcuni millenni successivi, quando
questo si era già notevolmente spostato, ma in una zona di cielo ove non c'erano
stelle molto brillanti: ciò forse spiegherebbe come mai Vega fu usata dagli
antichi Egizi per l'orientazione dei loro templi.
Un sistema planetario?
Lanciato in orbita il 25 gennaio 1983, il satellite IRAS
(Infrared Astronomical Satellite) fece una scoperta che suscitò notevole
scalpore: la presenza di un alone di polveri attorno a Vega, esteso fino a circa
12 miliardi di chilometri (il doppio della distanza del Sole da Plutone, il
pianeta più esterno).
Si tratta di un sistema planetario come il nostro, contenente
pianeti ed asteroidi? In una nube così distante non è possibile purtroppo
distinguere un pianeta anche se grande come Giove. Un dato a favore dell'ipotesi
del sistema planetario è il fatto che Vega sembra ruotare più lentamente di
altre stelle di uguale massa e temperatura: potrebbe quindi aver trasferito
parte del suo momento angolare originario ad eventuali corpi in orbita attorno
ad essa. Anche il nostro Sole è una stella dalla lenta rotazione.
Per la sua temperatura superficiale (9200 K) e la sua alta
luminosità Vega è situata più in alto del Sole sulla sequenza principale del
diagramma H-R.
La sua luminosità più elevata, e quindi la sua massa maggiore
secondo la relazione massa-luminosità, implicano che Vega evolverà più
rapidamente del Sole, arrivando in poco più di trecento milioni di anni allo
stadio di nana bianca.
Se quindi Vega si fosse formata contemporaneamente al Sole, cioè 5 miliardi di anni fa, sarebbe già nella fase finale di nana bianca; trovandosi ancora sulla sequenza principale, invece, deve essere nata meno di 240 milioni di anni fa, ed è plausibile quindi che sia avvolta ancora da una nube di polveri, come è per tutte le stelle nate da poco. Se si tratta di una nube da cui si formeranno, o si sono appena formati, dei pianeti, non è ancora possibile sapere.
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